La scuola è una palestra per i vostri sogni
Cosa ti piace fare? Non è sempre facile rispondere a questa domanda. Sono tanti gli stimoli che si incontrano durante l’età adolescenziale: lo sport, la musica, le letture, gli amici… Molti sportivi, musicisti e artisti si sono affermati da adulti è vero, ma le loro passioni sono sbocciate proprio alla vostra età e gli esempi sono tanti: da Tania Cagnotto a Valentino Rossi, da Michael Jackson a Coco Chanel sono numerosi i personaggi che hanno coltivato le proprie passioni sin da piccoli e che sono riusciti nell’impresa. Ma l’impresa non è il successo o la popolarità: è il proprio sogno.
Ognuno di noi deve poter guardare dentro di sé e capire cosa ci piace fare e soprattutto qual è quella cosa che ci fa venire la pelle d’oca, lo stimolo e la motivazione che ci spinge a portare avanti il nostro sogno. Siamo una fonte di energia pronta ad esplodere, dentro di noi c’è un mondo tutto da scoprire, basta solo conoscersi e buttarsi senza paure ma con coscienza. Spesso le emozioni che si provano a quest’età sembrano difficili da controllare e da capire, ma è proprio lavorandoci su, impegnandosi a fondo e con sacrificio che queste emozioni diventeranno la vostra forza. Non è importante diventare il numero uno o avere successo a tutti i costi; quello che è importante è perseguire il proprio sogno e questo deve essere lo stimolo che ci spinge ad andare avanti.
Quando ci chiediamo cosa ci piace fare la risposta è dentro di noi ma non solo, è anche intorno a noi e la scuola in questo ha un ruolo essenziale: è il luogo di scambio, di crescita e di scoperta. Scuola intesa non solo come luogo di condivisione di informazioni e nozioni ma soprattutto come opportunità di crescita e di scoperta dei propri gusti e delle proprie potenzialità, una sorta di “palestra dei sogni”. Giorno dopo giorno la scuola contribuisce a creare un’esperienza unica che determinerà le nostre scelte future, i nostri valori e per dirla con le parole di Antonio Machado:
“Caminante no hay camino
se hace el camino al andar”
(Siamo noi stessi che apriamo la strada e forgiamo il nostro cammino)