Nati per leggere
“Tutti grandi sono stati piccoli una volta. Ma pochi di essi se lo ricordano”
Così scriveva Antoine de Saint-Excupéry nel suo bellissimo capolavoro : Il piccolo principe.
La lettura è una delle competenze cognitive più importanti per un bambino che apporta molti vantaggi anche in altri ambiti dello sviluppo.
Nella società contemporanea sembra che non ci sia più tempo per leggere, né soprattutto desiderio di farlo. Questo è il tempo della tecnologia e dei grandi mezzi di comunicazione che assorbono la maggior parte del nostro tempo e dei nostri interessi: da questo non sono esclusi nemmeno i bambini, anzi. Spesso posseggono uno smartphone che consente loro di collegarsi in rete e di usufruire di tali piattaforme. Un atteggiamento che perdura nel tempo fino all’ età adulta. La lettura, dunque, non rientra tra gli intessi e attività principali.
Ma cosa succede con la lettura?
Vantaggi cognitivi: la lettura è da considerarsi una vera e propria palestra in cui si può “allenare” la mente. Leggere abitua i bambini a pensare a realtà possibili e diverse dalla propria, a provare ad anticipare con l’immaginazione quello che succederà. La lettura stimola la fantasia dei nostri bambini e allarga il loro orizzonte di pensiero; quando si legge un libro, la cosa più bella è creare le scene nella propria mente, quasi come se noi fossimo i protagonisti stessi. Il narratore racconta, noi leggiamo e sogniamo.
Vantaggi emotivi: la lettura amplia il ventaglio delle emozioni che il bambino può riconoscere e affrontare. Attraverso la lettura i bambini possono interfacciarsi a diverse tematiche come la morte, abbandono, solitudine ecc. Abitua il bambino ad assumere il punto di vista dei protagonisti e stimolerà la cosiddetta empatia, ovvero la capacità di mettersi nei panni dell’altro e di comprendere ciò che sente e ciò che prova.
Vantaggi relazionali: la capacità di empatia ha infatti delle importantissime ricadute sul piano relazionale: agisce nei confronti degli altri quando si ipotizza ciò che stanno provando o pensando gli interlocutori. L’assenza o la carenza di empatia, non permette uno scambio relazionale efficace rendendo l’altro imprevedibile e indecifrabile.
Un libro è quindi fonte di arricchimento non solo culturale ma anche intellettivo, sociale, etico e morale.
Ogni libro che leggiamo è un mattoncino che dovrà servire alla costruzione di un grande palazzo e il bello dei mattoni è che restano lì per sempre a sostenere quel palazzo. I libri che noi leggiamo sono proprio cosi, diventano nostri, per sempre, perché ogni lettura sarà qualcosa di noi e avrà qualcosa di noi. Quello che dobbiamo cercare di offrire ai nostri figli è una formazione completa, che comprenda lo sport, il divertimento, lo svago offerto dalla tv ma, anche dalla lettura. Senza di essa, i nostri bambini non riusciranno pienamente ad assaporare i vari aspetti della vita, le varie sfumature di ogni esperienza.