Vittime dell’indifferenza
A cura di Leonilde P.F.
Gli sbarchi di immigrati, in particolare quelli che avvengono in italia, portano a un’elevata quantità di morti. L’esempio più drammatico e recente è la tragedia avvenuta nella notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023: la strage di Cutro che ha portato alla morte di ben 93 persone. Purtroppo questo argomento, la maggior parte delle volte, viene messo in secondo piano rispetto ad altre tematiche e ci si dimentica che bisogna diffondere ragguardevole consapevolezza sull’argomento.
La strage a Cutro non è la prima e di certo non sarà l’ultima strage sulle coste italiane. Aumenta sempre di più la quantità di barconi pieni di uomini, donne e bambini che rischiano la vita per un barlume di speranza. I motivi della partenza sono vari: per scappare dalla guerra e dalla povertà, per trovare opportunità economiche migliori e sfuggire alla miseria e alla fame. I migranti attraversano un viaggio rischioso durante il quale la loro vita è appesa a un filo, eppure, una volta approdati, non vi è certezza di poter risiedere nel nostro paese.
“L’Europa ha una politica migratoria efficace, umanitaria e sicura” si legge nel sito web del Consiglio Europeo. Tuttavia, è veramente così? Analizzando i dati riportati dall’ Unhcr, Agenzia ONU per i rifugiati, essi dicono che nel 2021 sono stati registrati 3.231 morti nel Mediterraneo, 1.881 del 2020, 1.510 del 2019 e oltre 2.277 del 2018. Se l’Europa applica queste procedure umanitarie e sicure, perché ci sono così tante vittime del mare?
Al giorno d’oggi l’Italia ha confermato che cercherà di fermare gli sbarchi sulle sue coste. Ciò porterà molto probabilmente non solo all’incremento dei morti in mare, ma anche all’aumento della gestione degli sbarchi da parte della criminalità organizzata.
In conclusione, bisognerebbe prendere consapevolezza della quantità di morti che questo problema provoca. Bisogna accogliere e sostenere chiunque fugga da situazioni tragiche e spietate come la guerra. Come dice Cristina Cattaneo nel suo libro Naufraghi senza volto:
“A molte di queste vittime è stata negata anche l’identità”
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